Il Rapporto Istat 2025 conferma che il grado di istruzione e cultura è cruciale per la qualità della vita, come mostrano gli indicatori su reddito e salute. In Italia, però, si investe poco e spesso male in entrambi i settori.
Viene scritto: “l’incidenza della povertà assoluta diminuisce sensibilmente al crescere del livello di istruzione della persona. (…)
la dispersione scolastica resta elevata e colpisce in modo più marcato chi proviene da famiglie con basso livello di istruzione (...)
le competenze digitali sono fortemente associate sia all’età sia al livello di istruzione”.
Ne discende che scelte di policy e investimenti a favore dell’istruzione (a tutti i livelli) e della cultura, dovrebbero essere in cima a ogni agenda politica. E invece il nostro paese continua a investire poco (e forse anche maluccio, in termini di selezione degli interventi e di visione prospettica) su entrambi i fronti.