L’intervento del Consiglio di Stato sulle Indicazioni nazionali,
comunque venga letto e interpretato, avrà come risultato quello di
rallentare l’intero iter di approvazione del provvedimento. Scopriamo perchè.
C'è
anzitutto da evidenziare che i giudici amministrativi hanno
sottolineato significative lacune nella relazione di impatto e dubbi su
tempi e risorse:
qui una sintesi;
qui il parere integrale.
Adesso il Ministero deve rivedere il testo e attendere che il Consiglio di Stato si esprima, tenuto conto che i tratta di un parere
obbligatorio: fino a quando non verrà reso noto il responso
finale non si potrà quindi procedere alla emanazione del
decreto.
Difficile dire se questo “intoppo” pregiudicherà l’avvio della “riforma”, fissata per il momento al settembre 2026.
Certamente
bisogna correre perché già nei primi mesi del 2026 le case editrici
dovranno avere pronti i nuovi libri di testo dal momento che ad aprile
prenderà avvio la procedura delle adozioni per il 2026/27.